Il Castello è senza alcun dubbio il monumento per eccellenza di Sanguinetto.
Situato nel cuore del paese e ancora oggi utilizzato come sede del Municipio e di numerose associazioni, la sua notevole mole richiama i fasti e le memorie di avvenimenti storici, che dal medioevo lo vedono protagonista fino al XIX secolo.
Il Castello è senza alcun dubbio il monumento per eccellenza di Sanguinetto.
Situato nel cuore del paese e ancora oggi utilizzato come sede del Municipio e di numerose associazioni, la sua notevole mole richiama i fasti e le memorie di avvenimenti storici, che dal medioevo lo vedono protagonista fino al XIX secolo.
Innalzato per volere degli Scaligeri nel XIV secolo come opera di difesa rivolta verso i mantovani, il maniero fu donato al luogotenente Jacopo Dal Verme. Sarà proprio la famiglia Dal Verme ad eseguire all'interno del recinto i primi lavori, avviando via via la trasformazione del castello da arnese bellico a residenza signorile.
I riferimenti architettonici sono derivanti dalla frequentazione della corte tardo-viscontea, particolarmente rilevabili in tutto l'edificio.
In origine il castello era costituito da un gran cortilone difeso da mura merlate con accesso al centro del lato ovest del quadrato. Le mura erano a loro volta protette da un fossato tuttora esistente, alimentato dalle acque provenienti dal canale Tregnon.
Quattro torri angolari ed altre quattro intermedie - alcune delle quali pur con adattamenti posteriori in buona parte ancora esistenti - ne irrobustivano il circuito, mentre dietro la torre d'ingresso era ed è una casa-torre merlata, contemporanea della costruzione del castello e da qualificarsi quindi come torre delle milizie.
Sulla torre del castello sono visibili gli stemmi gentilizi, oltre alle feritoie, testimonianza della presenza di un ponte levatoio; sulla destra il passaggio pedonale. Tra il portale a tutto sesto del ponte e la porta per i passaggi ordinari, è presente la “bocca di leone” per le denunce segrete.
Difficile seguire le varie vicende edilizie successive, con abbattimenti, sopraelevazioni, alterazioni di logge, nel corso dei quattro secoli in cui il castello venne parcellizzato in un numero notevole di proprietari, tutti con le loro esigenze abitative.
Alla fine dell’Ottocento il castello risultava ancora suddiviso fra numerosissimi proprietari: il Comune di Sanguinetto riuscì via via ad entrare in possesso di quasi tutto il complesso, esclusi gli edifici (mastio compreso) dell'angolo sud- ovest.
Da quel momento furono avviati restauri con numerosi lavori edilizi intesi a rendere più funzionali le singole fabbriche addossate interamente alla cortina trecentesca e questo soprattutto sotto il profilo del loro utilizzo a sede municipale, scuole, locali di ritrovo...
Gli ultimi lavori di riorganizzazione dei locali risalgono al 1936, su volere della Soprintendenza ai Monumenti di Verona.
Attualmente il castello è per la maggior parte di proprietà comunale. L’antico mastio è ancora privato.